Non lasciano solo il loro
compaesano, che uccise il vicino che gli stava demolendo la casa
con la ruspa, e a San Polo di Arezzo è nato un comitato per
Sandro Mugnai, che rischia il processo per omicidio volontario.
Il gruppo a suo sostegno è stato sponsorizzato dal parroco don
Natale Gabrielli. A guidare le fila della costituzione del
comitato è stato proprio il sacerdote, da sempre amico della
famiglia. Dall’altare, durante la messa, ha rivolto un appello
ai fedeli per raggrupparsi e far nascere un comitato a sostegno
di Mugnai.
L’uomo, artigiano 55enne, il 5 gennaio del 2023 sparò
contro il vicino di casa, Gezim Dodoli, albanese di 59 anni, che
gli stava demolendo l’abitazione a colpi di benna mentre era in
casa con la famiglia alla viglia dell’Epifania. Rischia di
essere processato per omicidio volontario dopo che il capo di
imputazione è stato riformulato di recente dal pm Laura Taddei
poiché il gup Claudio Lara aveva, in sede di udienza preliminare
– dove era attesa l’archiviazione del caso -, rinviato gli atti
alla procura perché cambiasse l’accusa originaria di eccesso di
legittima difesa. A non convincere il gup sarebbero state le
perizie balistiche e alcuni aspetti controversi della questione,
nei difficili rapporti fra vicini.
La decisione aveva lasciato senza parole i legali Marzia
Lelli e Piero Melani Graverini. “Ho agito solo per difendere la
mia famiglia”, ha sempre dichiarato Mugnai che proprio quella
sera, la vigilia dell’Epifania, si trovava con moglie, figlie e
parenti a festeggiare e che si ritrovarono terrorizzati dalla
possibilità di un crollo del casolare.
A non capire la virata di rotta dei magistrati sono quasi
tutti gli abitanti della frazione collinare. Nei prossimi giorni
saranno diffusi i dettagli dell’istituzione del comitato mentre
è ancora da fissare la data dell’udienza davanti al gup per
discutere di nuovo della posizione di Mugnai dovrà difendersi
dall’ipotesi d’accusa di omicidio volontario e potrebbe subire
una condanna all’ergastolo.
Riproduzione riservata © Copyright ANSA