Secondo le stime preliminari diffuse dall’Istat, a ottobre 2024 l’inflazione torna a crescere in Italia, segnando un aumento dello +0,9% su base annua. Questo rialzo, sebbene leggero, rappresenta un’inversione rispetto ai mesi estivi, in cui l’inflazione aveva subito un rallentamento grazie alla stagionalità e a una leggera flessione dei prezzi di alcuni beni e servizi legati alle vacanze. Con la ripresa autunnale, l’inflazione torna a far sentire il suo peso, registrando un incremento dello +0,2% rispetto a settembre, quando si era attestata sullo 0,7%.
Il dato, che potrebbe apparire contenuto, ha però un impatto misurabile sui bilanci delle famiglie italiane, costrette a fronteggiare un aumento stimato in circa 256 euro aggiuntivi annui per il carrello della spesa. L’incremento infatti tocca soprattutto i beni alimentari e di prima necessità, oltre ai servizi legati ai trasporti, settori in cui si concentra la maggior parte della spesa quotidiana delle famiglie. L’aumento dei prezzi dei beni alimentari, insieme ai costi del carburante e dei trasporti, lascia presagire un ulteriore innalzamento del costo della vita nei mesi a venire, mentre l’inflazione acquisita per il 2024 si attesta al +1,0%, segnalando una pressione costante sul potere d’acquisto delle famiglie italiane.
Cresce inflazione: impatto su beni alimentari e carburanti
L’Istat evidenzia come la crescita dell’inflazione sia trainata principalmente dal settore dei beni alimentari, con un aumento che coinvolge sia i beni lavorati (+2,0%) che quelli non lavorati, in forte accelerazione (+3,3%) rispetto al mese precedente. Questo significa che i prodotti freschi, frutta e verdura in primis, stanno diventando più costosi, pesando sempre di più sulle tasche dei consumatori.
Anche il comparto dei servizi legati ai trasporti mostra un incremento, passando dal +2,4% di settembre al +2,8% di ottobre. L’incremento dei prezzi dei trasporti può influire indirettamente anche su altri settori, poiché i costi di trasporto si riflettono spesso sulle filiere di distribuzione dei beni di consumo.
Sul fronte energetico invece i dati mostrano una certa stabilità, con una diminuzione della flessione per i beni energetici non regolamentati, che passano dal -11,0% al -10,2%, segnalando comunque un leggero recupero. Per i beni energetici regolamentati, invece, si osserva una significativa decelerazione del tasso di crescita, che scende dal +10,4% di settembre al +2,0% di ottobre, il che contribuisce a bilanciare in parte la crescita complessiva dell’indice.
Aumento della spesa per famiglia: +256 euro all’anno
Uno degli aspetti che preoccupa maggiormente i consumatori è l’aumento dei prezzi del cosiddetto “carrello della spesa”, che include i beni alimentari e altri prodotti di uso quotidiano. L’incremento annuo, secondo i dati, è salito al +2,2% rispetto al +1,0% di settembre, con un effetto diretto sui budget familiari. Per una famiglia “tipo”, l’impatto annuo è stimato in circa 256 euro in più, mentre per una famiglia ridotta (per esempio con un solo figlio) l’aumento si aggira intorno ai 223 euro.
Nel dettaglio, per comprendere meglio le variazioni, una tabella con le principali categorie di spesa e le relative variazioni annue:
Settore
Variazione annua (%)
Inflazione acquisita 2024 (%)
Beni alimentari lavorati
+2,0
+2,3
Beni alimentari non lavorati
+3,3
+2,2
Servizi relativi ai trasporti
+2,8
+3,0
Beni energetici regolamentati
+2,0
-1,5
Carrello della spesa
+2,2
+2,0
L’allarme delle associazioni: un autunno caldo
La nuova spinta inflazionistica non ha tardato a suscitare le preoccupazioni delle associazioni dei consumatori. “I dati dell’Istat riportano gli italiani a un autunno caldo sul fronte dei prezzi”, ha dichiarato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. Dona evidenzia come, dopo la pausa estiva in cui i prezzi avevano mostrato un leggero rallentamento, ottobre segna una ripresa che colpisce in particolar modo i beni essenziali. “Decisamente allarmante è il raddoppio del carrello della spesa e dei prodotti alimentari”, ha aggiunto Dona. Secondo l’esperto, c’è l’urgenza di pensare a misure che possano tutelare le famiglie italiane dai rincari.
In particolare, Dona ha evidenziato che l’inflazione tendenziale al +0,9% comporta per una coppia con due figli un aggravio totale di 263 euro l’anno, di cui oltre 237 euro destinati ai soli prodotti alimentari e bevande analcoliche. Anche per le famiglie con un solo figlio l’aumento è significativo, con un incremento medio della spesa annua stimato in 223 euro, che riflette una forte pressione sui consumi di base.
Nel dettaglio, l‘aumento dei costi stimato per famiglia è pari a:
Tipo di famiglia
Spesa aggiuntiva annuale (euro)
Di cui per beni alimentari (euro)
Di cui per trasporti (euro)
Coppia con due figli
263
237,6
25,4
Coppia con un figlio
223
210
13
Coppia senza figli
180
170
10
Mattarella: lotta all’inflazione una priorità
Sul tema dell’inflazione è intervenuto recentemente anche il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, che ha ricordato l’importanza di tutelare il potere d’acquisto dei cittadini italiani. “La lotta all’inflazione e la tutela del valore reale dei risparmi sono impegni prioritari per qualsiasi Stato e, in particolare, per la nostra Repubblica”, ha dichiarato Mattarella in occasione della Giornata Mondiale del Risparmio.
La dichiarazione arriva in un momento critico per molte famiglie italiane, che si trovano a fronteggiare rincari in settori vitali. La protezione del risparmio e del potere d’acquisto emerge quindi come una sfida cruciale per le politiche economiche future, e per garantire che l’inflazione non diventi una minaccia ancora più severa per il benessere collettivo. Inoltre si interseca a un altro tema molto discusso, ovvero la legge di Bilancio. La Manovra promette miglioramenti per le famiglia, ma in molti appaiono scettici. Gli stessi sindacati non sono soddisfatti (tranne Cisl) e per questo hanno indetto uno sciopero nazionale per la fine di novembre.