Cuba e altri 12 paesi, tra cui
anche la Bolivia, la Turchia, l’Indonesia e la Nigeria, sono da
oggi membri associati dei Brics. È quanto è “emerso nel corso
del XVI Vertice dell’organizzazione che si conclude oggi a
Kazan, in Russia”, ha celebrato il sito giornalistico
governativo Cubadebate sulla sua homepage, rilanciando un post
dell’Alleanza bolivariana per i popoli della nostra America –
Trattato commerciale dei popoli (Alba-Tcp) sul suo account
ufficiale di X.
“I Brics incorporano 13 nuovi paesi associati, due dei quali
dell’Alba-Tcp: Bolivia e Cuba. L’incorporazione di questi nuovi
paesi associati è percepita come un segnale che i Brics cercano
di rafforzare la cooperazione multilaterale per espandere la
loro influenza sulla scena internazionale” si legge nel post
rilanciato da Cubadebate, che evidenzia la presenza a Kazan del
ministro degli Esteri di Cuba, Bruno Rodríguez Parrilla.
A differenza dell’ultimo summit in cui ai cinque paesi Brics
(Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) se ne aggiunsero
altri, nel 2022 a Pechino, questa volta non è stato però
diramato nessun comunicato ufficiale sul sito
dell’organizzazione intergovernativa che riunisce alcune delle
economie più importanti del pianeta. Forse perché in
quell’occasione fu annunciato l’ingresso di cinque paesi ma poi,
a causa della sorprendente vittoria in Argentina di Javier
Milei, a entrare nel 2023 furono solo Iran, Etiopia, Egitto ed
Emirati Arabi Uniti. Per evitare rischi di gaffes, dunque,
nessun comunicato ufficiale, anche perché tra i nuovi paesi
associati dei Brics c’è l’Arabia Saudita che, pur non avendo
posto veti, ha inviato un rappresentante di secondo livello al
vertice russo a causa dei rapporti tesi con l’Iran, che invece
dei Brics è membro a tutti gli effetti.
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