Dopo tre giorni è stata rilasciata
dalla polizia cubana l’attivista 61enne Berta Soler. La leader
delle Dame in Bianco, movimento che ha ricevuto nel 2005 il
Premio Sakharov per la libertà di pensiero dal Parlamento
europeo, era stata arrestata domenica dalla Sicurezza di Stato.
A renderlo noto sulla piattaforma X suo marito, l’ex prigioniero
politico Ángel Moya, che da tre giorni denunciava la scomparsa
della moglie, aggiungendo che le autorità cubane dicevano di non
sapere dove si trovasse.
Soler è stata rilasciata oggi nei pressi dell’unità di
polizia Aguilera dell’Avana. Dopo l’arresto, avvenuto nel
quartiere della capitale cubana Lawton, davanti alla sede delle
Dame in Bianco, l’attivista era stata trasferita in un’altra
stazione di polizia, quella del comune di Cotorro, a 18 km dalla
capitale. “Durante il periodo di detenzione è stata rinchiusa in
celle semibuie, senza acqua e senza la sua Bibbia”, ha
denunciato Moya.
A differenza di altre volte, gli agenti questa volta non
l’hanno minacciata e l’attivista è stata rilasciata senza accuse
né multe a carico. Come accade ogni settimana per il suo
attivismo, Berta Soler era stata arrestata domenica scorsa
mentre usciva dalla sede delle Dame in Bianco dopo essere “stata
minacciata dal repressore Felo, della Sicurezza di Stato, di
venire incarcerata per non aver accettato l’accordo di
abbandonare il suo attivismo in cambio della partenza con il
marito per gli Stati Uniti” per visitare i suoi parenti, ha
spiegato Moya. In merito alle minacce, la stessa Berta Soler
aveva dichiarato domenica mattina su Facebook: “Sarò in strada e
solo Dio sa cosa succederà. Nessun patto con il repressore”.
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