26 settembre 2024 | 00.07
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Donald Trump contro Volodymyr Zelensky. L’ex presidente degli Stati Uniti, candidato alle elezioni del 5 novembre, attacca senza mezzi termini il presidente ucraino che “rifiuta di fare un accordo” per porre fine alla guerra con la Russia. Mai, prima d’ora, Trump aveva usato parole così esplicite nei confronti del leader di Kiev.
Il candidato repubblicano alla Casa Bianca per mesi, e fino a poche ore fa, si è presentato come un potenziale mediatore in grado di favorire il dialogo tra Zelensky e Vladimir Putin per arrivare alla pace: “Li chiamerei e gli direi ‘basta, mettetevi d’accordo. Questa è una follia’”, ha detto e ripetuto Trump.
Nelle ultime ore i toni sono cambiati. Zelensky è stato definito da Trump “il miglior piazzista sulla faccia della Terra: ogni volta che viene nel nostro paese, se ne va con 60 miliardi”. Ora, si arriva all’attacco frontale. “Quelle città sono andate, sono distrutte e noi continuiamo a dare miliardi a un uomo che rifiuta di concludere un accordo, Zelensky. Qualsiasi accordo sarebbe stato migliore della situazione che c’è ora: c’è un paese raso al suolo, impossibile da ricostruire”, dice Trump in un comizio a Mint Hill, North Carolina.
Sul banco degli imputati finiscono anche il presidente americano Joe Biden e la sua vice, Kamala Harris, rivale di Trump nel voto in programma tra meno di 40 giorni: “Sarebbe stato possibile arrivare a un’intesa se avessimo avuto un presidente competente. Biden e Kamala hanno consentito che si arrivasse a questo punto dando a Zelensky soldi e armi come non è mai successo prima”.
Zelensky, dopo la partecipazione all’assemblea dell’Onu e al vertice organizzato da Biden a New York, sarà alla Casa Bianca e incontrerà Harris. Non vedrà invece Trump, salvo sorprese: non è in programma nessun faccia a faccia, contrariamente alle ipotesi circolate la scorsa settimana.
Un episodio, in particolare, avrebbe condizionato Trump. Zelensky, subito dopo il suo arrivo negli Stati Uniti, domenica scorsa ha visitato una fabbrica di munizioni a Scranton in Pennsylvania, stato chiave nelle prossime elezioni. E la cosa ha fatto irritare Trump che ha considerato la visita come una mossa elettorale pro Harris. Durante un suo comizio il giorno dopo sempre in Pennsylvania, Trump – da sempre scettico sul sostegno Usa all’Ucraina contro l’invasione russa – ha accusato Zelensky di “voler a tutti i costi” la vittoria di Harris. Ora, l’attacco frontale.