Ascolta la versione audio dell’articolo5′ di letturaPrima il Senato, poi la Camera hanno approvato la risoluzione della maggioranza sulle comunicazioni della premier Giorgia Meloni in vista del consiglio europeo. nel caso di palazzo Madama i sì sono stati 104 sì, 65 no e 2 gli astenuti. Alla Camera i sì sono stati 190, i no 117, gli astenuti 10. La premier è intervenuto in mattinata al Senato, nel pomeriggio a Montecitorio. «Dopo l’avvio delle operazioni a Gaza il governo ha sospeso immediatamente ogni nuova licenza di esportazione» e «tutti gli accordi firmati dopo il 7 ottobre non hanno trovato applicazione. Le licenze autorizzate prima sono tutte analizzate caso per caso dall’autorità competente alla Farnesina» ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in sede di replica nel dibattito sulle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo. «Voglio ricordare che la posizione italiana del blocco completo di tutte le nuove licenze è molto più restrittiva di quella applicata dai nostri partner, Francia, Germania Regno Unito: questi partner continuano a operare anche per le nuove licenze una valutazione caso per caso, noi abbiamo bloccato tutto»Loading…«Pur se non si sono registrate vittime o danni ingenti io penso che non si possa considerare accettabile» l’attacco di Israele all’Unifil «ed è la posizione che l’Italia ha assunto con determinazione a tutti livelli: pretendiamo che venga garantita la sicurezza dei nostri soldati sia Unifil sia nella missione bilaterale, che insieme al resto della comunità internazionale hanno contribuito per anni» alla stabilità del confine tra Israele e Libano. Così invece la presidente del Consiglio nelle comunicazioni al Senato in vista del Consiglio europeo, sottolineando che «l’atteggiamento delle forze israeliane è del tutto ingiustificato e palese violazione della risoluzione 1701 dell’Onu». Bisogna «lavorare alla piena applicazione della risoluzione, rafforzando la piena capacità di Unifil e delle forze armate libanesi».La premier: Poste resta in mani italiane, non svendiamo gioielliDopo il Senato, nel pomeriggio Meloni è intervenuta in aula alla Camera in sede di replica nel dibattito sulle comunicazioni in vista del Consiglio europeo. Tra i temi affrontati, anche quello della privatizzazione di Poste. «Poste in ogni caso deve rimanere nelle mani degli italiani – ha sottolineato -, ecco come il governo si sta muovendo. Perché a differenza di quello che abbiamo visto fare spesso in questa nazione, non intendiamo svendere niente dei gioielli di famiglia».Meloni: giustificare Hamas e Hezbollah è antisemitismoNell’intervento al Senato la premier ha detto però anche che «ricordare e condannare con forza ciò che è accaduto il 7 ottobre 2023, è il presupposto di ogni azione politica che dobbiamo condurre per riportare la pace in Medio Oriente, perché sempre più le pur legittime critiche a Israele si mescolano con un giustificazionismo verso organizzazioni come Hamas ed Hezbollah, e questo, piaccia o no, tradisce altro. Tradisce un antisemitismo montante che, credo, debba preoccuparci tutti. E le manifestazioni di piazza di questi giorni lo hanno, purtroppo, dimostrato senza timore di smentita».