Ascolta la versione audio dell’articolo4′ di letturaIl Pm ha chiesto sei anni di reclusione per Matteo Salvini accusato di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco dalla Open Arms di 147 migranti a Lampedusa. La richiesta arriva al termine della requisitoria del processo Open Arms, durata circa sette ore. «Ci accingiamo a chiedere la condanna dell’imputato», ha detto il Pm. «Sono colpevole di aver difeso l’Italia», ha risposto il leader della Lega.Meloni: incredibile che Salvini rischi 6 anni per difesa confini«È incredibile che un ministro della Repubblica Italiana rischi 6 anni di carcere per aver svolto il proprio lavoro difendendo i confini della Nazione, così come richiesto dal mandato ricevuto dai cittadini. Trasformare in un crimine il dovere di proteggere i confini italiani dall’immigrazione illegale è un precedente gravissimo». Sulla stessa linea il legale di Salvini, Giulia Bongiorno: «Il punto è che basta esaminare gli atti e non fare ipotesi e teoremi per rendersi conto che durante tutto il processo è stata attestata la correttezza dell’operato di Salvini, la massima attenzione alla salute dei migranti e questo ritardo è minimo rispetto a quello che si registra quotidianamente, quando devono sbarcare i migranti».Loading…La requisitoriaLa requisitoria era iniziata così. «La persona in mare è da salvare, ed è irrilevante la sua classificazione: migrante, componente di un equipaggio, passeggero. Per il diritto internazionale della convenzione Sar anche un trafficante di essere umani o un terrorista va salvato poi se è il caso la giustizia fa il suo corso», ha detto il sostituto procuratore Geri Ferrara durante la requisitoria al processo Open Arms dove è imputato Matteo Salvini per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, in corso nell’aula bunker del Pagliarelli a Palermo, ricostruendo il contesto del diritto nazionale e sovranazionale sui salvataggi in mare.La vicendaMatteo Salvini, all’epoca ministro dell’Interno, è imputato per avere impedito, cinque anni fa, lo sbarco a Lampedusa di 147 migranti che erano stati soccorsi dalla ong Open Arms.Pm: diritti umani prevalgono su sovranitàIl pm ha proseguito: «C’è un principio chiave non discutibile: tra i diritti umani e la protezione della sovranità dello Stato sono i diritti umani che nel nostro ordinamento, per fortuna democratico, devono prevalere». «Tutti i funzionari, tutti i ministri, tutti i testimoni che abbiamo sentito in questo processo hanno detto di non sapere se a bordo della Open Arms ci fossero stati terroristi, armi, materiale propagandistico. Anche i riferimenti ai tentativi di ridistribuzione dei migranti prima del rilascio del pos non può funzionare: non ci può essere subordinazione del rispetto diritti umani e alla ridistribuzione dei migranti. Prima si fanno scendere i migranti e poi si ridistribuiscono: altrimenti si rischia di fare politica su gente che sta soffrendo».