(di Michele Cassano)
Una partenza esplosiva. La promette
il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, dando alcune
anticipazioni delle inchieste che andranno in onda domenica sera
alla ripartenza del programma su Rai3 e che potrebbero avere
conseguenze a livello politico. La prima è quella su un nuovo
caso Boccia al ministero della Cultura, che non riguarda però la
gestione dell’ex ministro Gennaro Sangiuliano.
“Non riguarda Boccia, ma come modalità di operazione è un
caso simile – rivela Ranucci a Un Giorno da Pecora -. Potrebbe
essere al maschile. Riguarda sempre il ministero della Cultura,
ma Sangiuliano non c’entra”. Se nella vicenda che ha portato
alle dimissioni dell’ex direttore del Tg2 sono stati solo
scalfiti altri esponenti del partito della premier Giorgia
Meloni, questa volta le cose potrebbero andare diversamente. “Ci
sono documenti e chat – fa sapere il conduttore – che farebbero
ipotizzare responsabilità legate ad alte cariche di Fratelli
d’Italia”.
Il giornalista non vuole dire di più per il momento, ma il
pensiero va alla prima nomina decisa da Giuli tra qualche
polemica: la rimozione del capo di gabinetto Francesco Gilioli e
la sua sostituzione con Francesco Spano. Il ministro è stato
anche convocato dalla procura di Roma che ha aperto un’indagine
dopo la denuncia di Sangiuliano nei confronti di Maria Rosaria
Boccia. La Repubblica ha riportato indiscrezioni secondo cui
Gilioli potrebbe essere stato rimosso per aver passato alcuni
documenti riservati proprio a Report.
“A noi non risulta che ci abbia passato documenti – assicura
Ranucci -. Però da giornalista io chiedo ai miei, nel rapporto
di fiducia, chi è la fonte e se uno di loro ha come fonte il
capo di gabinetto e non lo rivela questo non lo so. Giuli ha
detto che ha delle prove, non se riguardano i rapporti con
Report. Se ce l’ha, le mostrasse. A noi al momento non risulta”.
Così come al conduttore “non risulta” che lo stesso abbiano
fatto Boccia e i suoi legali. Fatto sta che le rivelazioni
potrebbero avere conseguenze anche per Giuli, tanto che il sito
Dagospia ipotizza che si possa arrivare alle sue dimissioni.
“Dimissioni? Non lo so”, si limita a dire il conduttore. Oggi i
giornalisti erano pronti a chiederlo direttamente al ministro,
che avrebbe dovuto partecipare alla presentazione di una mostra
sul Vasari al ministero, ma Giuli non ha partecipato
ufficialmente per altri impegni.
In attesa di conoscere i dettagli di questa inchiesta, è in
scaletta un altro caso che potrebbe far discutere. “Una seconda
Cutro, tenuta nascosta”, sintetizza Ranucci. Una nuova tragedia
del mare avvenuta recentemente che avrebbe provocato circa 65
morti. “Qualcuno se ne è accorto e, per evitare l’effetto Cutro,
li ha sparpagliati”, spiega il conduttore, annunciando che nella
puntata si cercherà di individuare i responsabili. La
trasmissione ha contattato all’estero un uomo che racconta di
aver soccorso i migranti, descrivendo “una scena orribile”.
Focus poi sulla vicenda giudiziaria che ha riguardato la
Liguria, che andrà in onda proprio nel giorno delle elezioni
regionali. “Tutti si riempiono la bocca col silenzio elettorale,
ma questo non riguarda i giornalisti, riguarda i partiti. Ma io
ho già la valigetta pronta per la commissione di Vigilanza Rai”,
ironizza il conduttore.
Ranucci non nasconde, poi, l’irritazione per la collocazione
della ripartenza del programma. “Quest’anno partiremo molto
tardi con Report – afferma -. Qualcuno ha deciso in Rai di dare
tutto lo spazio del lunedì a Giletti e Giletti ha fatto spostare
Iacona che è venuto davanti a noi e ci hanno spostato come un
pacco postale. Io comunque lo vedo come un atto di stima per
Report: dove lo metto lo metto, fa bene”.
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