Tenere a freno, per quanto possibile, schermaglie e polemiche. Per cercare di portare sul 2 a 1, ma per il centrosinistra, il risultato complessivo della tornata di elezioni regionali. Le opposizioni ora guardano all’Umbria, che nei sondaggi riservati resta in bilico, e all’Emilia-Romagna, provando a lasciare decantare le scorie del dopo-voto in Liguria. E se le posizioni rispetto all’alleanza organica per ora restano congelate (con il “no” a Matteo Renzi scandito dai 5S), il Movimento deve affrontare anche la costituente di fine mese sotto gli attacchi di Beppe Grillo. Ma anche il Pd ha le sue grane interne, e non solo legate al futuro del campo largo.
Per la corsa alla conquista dell’Emilia-Romagna e dell’Umbria l’assetto della coalizione resta invariato. Ma lo smarcamento di Giuseppe Conte da “alleanze organiche” crea qualche preoccupazione, mentre il leader pentastellato torna a essere preso di mira dal fondatore del Movimento. Con un post in cui non lo cita mai esplicitamente, Grillo torna infatti a puntare il dito contro l’ex premier utilizzando la metafora della crema anti-vecchiaia. “Se si può credere che esista una crema anti-vecchiaia e comprarla a 1400 euro al litro, allora si può credere a tutto. Anche alla Terra Piatta” scrive il comico sul suo blog, concludendo con un post scriptum “Anche persone che pensiamo siano vere, sono false”.
Tra pochi giorni in casa Dem si potrebbe consumare invece la battaglia finale in Campania, con il governatore Vincenzo De Luca che vorrebbe in Consiglio regionale la legge sui mandati, per ottenere la possibilità di un suo terzo giro alla guida della Regione, nonostante la dichiarata contrarietà del partito.
Elly Schlein ha riunito i consiglieri – insieme al commissario per la Campania Antonio Misiani e a Igor Taruffi e Davide Baruffi, rispettivamente responsabili organizzazione e Enti Locali del partito – per avviare una interlocuzione, viene spiegato, e non “precipitare gli eventi” (con il primo risultato di un rinvio del voto in commissione sul terzo mandato a sabato). “Sono alla resa dei conti”, hanno gioco facile i capigruppo di Forza Italia Maurizio Gasparri e Paolo Barelli nell’attaccare i dem, mentre il coordinatore regionale degli azzurri Fulvio Martusciello già chiede il voto anticipato a primavera se il blitz di De Luca dovesse fallire.
La querelle sul terzo mandato, peraltro, tiene banco da mesi non solo in Campania: avrebbe fatto gola anche ad altri governatori, pure di centrodestra, ma non ha trovato terreno fertile nemmeno nella maggioranza di governo, seppure con qualche distinguo. Troppo golosi i bocconi che saranno in palio il prossimo anno, a partire dal Veneto dove anche Luca Zaia non potrà più ricandidarsi. E se in entrambe le regioni si stanno studiando le possibilità di portare i cittadini al voto non nell’autunno 2025 ma in primavera 2026, intanto andrà chiusa una volta per tutte la questione del terzo mandato. Che nemmeno in Campania dovrebbe passare, nonostante l’alto rischio non solo di creare una frattura tra i dem ma anche di rendere la Regione davvero contendibile dopo anni di governo di centrosinistra.
Nel frattempo c’è la scommessa umbra: l’uscente e ricandidata Donatella Tesei continua a difendersi dopo l’archiviazione per un indagine su presunti abusi d’ufficio, fermata dalla cancellazione del reato. “Non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia” insiste la leghista, mentre il centrodestra continua a parlare di “macchina del fango” a due settimane dal voto.
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