Ascolta la versione audio dell’articolo3′ di letturaL’Italia assicura all’Ucraina un sostegno «a 360 gradi» ma le cose stanno cambiando. La premier Giorgia Meloni, nel giorno della conferenza stampa “annuale” incontra a palazzo Chigi il il presidente Volodymyr Zelensky: tutto si è ridotto però a poco più che una foto e strette di mano. Il sostegno è confermato, tuttavia la strategia va rivista. Doveva esserci anche Joe Biden, che pure se alla fine del mandato avrebbe dato spessore diverso al sostegno occidentale a Kiev, specie in questo frangente del conflitto – ormai alla soglia dei tre anni – che vede la Russia avanzare in modo deciso. La presidenza di Donald Trump è alle porte e quindi è vicino un cambio di passo, tanto che lo stesso Trump si lancia a dire che sta organizzando un incontro con Vladimir Putin – forse è una delle tante sparate del tycoon – sulla scia di Groenlandia e Panama.Il ruolo di Roma nella fase critica di Francia e GermaniaL’obiettivo di Zelensky – che vede pure il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, non il Papa a quanto risulta – in questa fase critica e di profonda incertezza è quello di creare anche attraverso l’Italia e in particolare di Meloni un ponte verso l’era Trump, specie alla luce delle situazioni di politica interna di Francia e Germania, dove l’estrema destra filo-putiniana (ma anche sinistra nel caso di Parigi, che per Kiev è pure peggio) incombe all’orizzonte. Il tema chiave sono gli aiuti – e non solo di armi ma anche quelli di “personale”, quindi truppe, al momento del tutto esclusi – che nel caso degli Usa in 1.050 giorni di guerra hanno sforato i 65 miliardi di dollari. Trump vuole tagliare questi stanziamenti giganteschi. Zelensky lo sa bene e assicura di fare «tutto il possibile per porre fine a questa guerra con diginità per l’Ucraina e per tutta l’Europa quest’anno» ha detto al 25.mo incontro del gruppo di contatto riunito a Ramstein, la base Usa in Germania.Loading…Il presidente ucraino punta sulla “leadership italiana” I paesi “alleati” assicurano aiuti ancora consistenti, come il regno Unito che ha promesso 30mila droni nel 2025 e dagli Usa è stati definito il nuovo pacchetto di aiuti da 500 milioni, l’ultima concessione della presidenza Biden. Insomma, si annunciano tempi molti duri o quantomeno incerti e questo è il motivo dell’importanza della missione a Roma, nonostante l’assenza del presidente uscente. E Zelensky lo ha voluto dire chiaramente: «Ringrazio l’Italia per la straordinaria presidenza del G7, la leadership italiana è esempio di unità, forza e determinazione» ha detto, usando toni che forse hanno stupito la stessa compagine di governo per l’enfasi. Ma tant’è, e questo è frutto della oggettiva vicinanza – confermata in ogni modo dai toni della conferenza stampa – di Meloni al duetto Trump-Musk, e rafforzata dalla visita lampo a Mar-a-lago, che è andata oltre l’operazione Sala, i cui contenuti si sapranno più avanti e forse andranno oltre la liberazione dell’ingegnere iraniano.A Ramstein decisi ulteriori aiuti per 2 miliardi di dollari